La pasta integrale fa male? Ecco la marca che fa male a cuore, memoria e colesterolo

Decisamente diffusa ma mai quanto la pasta bianca, quella integrale è effettivamente molto interessante da integrare nella nostra dieta, a lungo è stata globalmente identificato come un prodotto di nicchia per persone con alcune problematiche di carattere alimentare. Oggi invece la pasta integrale è sia pubblicizzata maggiormente ma non tutte sono buone allo stesso modo.

Anche il mercato della pasta integrale è in grande trasformazione e questo risulta essere a dir poco evidente dalle numerose varianti, brand e sotto categorie. Evitando prodotti di bassa qualità o che magari semplicemente non sono quello che sembrano essere dalla confezione. Imparare a riconoscere la pasta integrale ci garantisce un apporto migliore.

L’efficacia della pasta integrale

Tanti miti e resistenze sono ancora oggi relativi alla pasta integrale che oggi è molto più facile da trovare presso i supermercati, ed ha costi molto simili a quelli della pasta tradizionale. Esistono come detto ancora alcuni miti, relativi ad esempio alla capacità maggiormente “dimagrante” della pasta integrale che non è confermata.

L’apporto calorico è infatti praticamente identico se non completamente uguale alla pasta tradizionale, ciò che generalmente cambia è la tipologia di farine impiegate che sono per l’appunto maggiormente diversificate ed integrali. Questo è un ottimo elemento se abbiamo l’intenzione o la necessità di ridurre la pressione sanguigna, contrastare il colesterolo alto e ridurre la pressione.

Come sceglierla e utilizzarla al meglio

La pasta in senso generale è infatti un elemento fortemente ricco di carboidrati, questi sono fondamentali per il fabbisogno quotidiano ma in quantità eccessive sono anche in grado di impattare molto negativamente sul cuore e sull’apparato circolatorio. Consumare pasta integrale fa bene anche se è bene distinguere quella di buona qualità.

  • Una buona pasta integrale si riconosce già dall’aspetto deve avere infatti un colorito bruno di tipo tendente allo scuro, evitando quella marroncino chiaro che non è propriamente tale
  • Un buon prodotto si riconosce dalla presenza di proteine che deve essere almeno pari a 10 grammi per etto ed una quantità di fibre di almeno 5 grammi per etto

Meglio anche che non siano presenti troppi elementi come la cellulosa, emulsionanti e conservanti. Ricordiamo che la pasta integrale da supermercato è mediamente meno “grezza” e quindi meno efficace rispetto a quella costituita nei piccoli laboratori produttivi. Per questo la lista degli ingredienti della pasta integrale deve essere meno lunga possibile.

Non è come detto da considerare una pasta “miracolosa” ma che può sicuramente apportare vari benefici ulteriori in una dieta ben bilanciata. Inotre essendo più ricca di ferro e mangesio può essere una buona idea integrarla se abbiamo problematiche come l’anemia, quindi la carenza di globuli rossi efficienti nel nostro sistema sanguigno.

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