Peggiori marche di vino rosso: ecco quali sono

Il vino rosso è una delle varianti preferite al mondo di questa diffusissima bevanda alcolica ed anche una delle più apprezzate nelle varie influenze e sentori in ambito di aroma e sapore. Naturalmente anche il vino viene imbottigliato sia artigianalmente, alla “vecchia maniera”, ma anche su vasta scala, spesso contraddistinto da marche. Viene spontaneo cercare le peggiori marche ed evitarle, di vino rosso.

Cosa non facile, specialmente se siamo poco ferrati in merito a questo prodotto, che soprattutto se acquistato presso l’enoteca o ancora più diffusamente al supermercato è difficile da riconoscere e valutare. Tuttavia possiamo affidarci naturalmente al web, ed a piccoli trucchi per capire se un vino rosso è letteralmente buono oppure no.

Vino rosso: può fare bene?

E’ il vino rosso quello che sostanzialmente viene considerato se non “salutare” quantomeno più accettabile per l’organismo. Questo perchè la vite utilizzata o meglio le varie tipologie impiegate sono particolarmente ricche di antiossidanti, nella variante rossa è presente il resveratrolo che è effettivamente molto importante per la salute del cuore. Probabilmente a causa di questo motivo viene indicato come “ok” un consumo di un bicchiere al giorno.

In realtà, anche se l’effetto è molto diverso da persona a persona, neanche il vino rosso “fa bene” in quanto questo è facilmente testimoniabile dal fatto che è un prodotto alcolico. L’etanolo presente, identico in tutti gli alcolici infatti vanifica anche la presenza degli elementi antiossidanti. Il vino rosso quindi perchè è un alcolico purtroppo “fa male uguale” anche se ovviamente è la dose che fa il veleno.

Riconoscere il vino rosso scadente

Ma come riconoscere un vino di buona qualità da uno scadente? E’ essenziale valutare alcuni dettagli, a partire dal confezionamento, passando per il colore. In particolare se siamo poco esperti il vino può sembrarci tutto uguale, specialmente il rosso, conviene osservare il vino sotto la luce, così da osservare alcune tipiche forme di “segnale”.

  • Il colore non deve mai tendere al marroncino ed apparire troppo torbido, segno di ossidazione, causata da una non sufficiente ed adeguata conservazione
  • La presenza di elementi scuri sul fondo non è per forza segno di cattiva qualità ma è comunque qualcosa da evitare se possibile

Se abbiamo la possibilità di osservare il tappo questo non deve essere bagnato, arrossato dal vino stesso oppure gonfio o ancora leggermente al di fuori della sede del collo della bottiglia, anche in questo caso potrebbe indicare, probabilmente una conservazione ed una qualità non sufficiente da giustificarne l’acquisto senza molti dubbi.

Avendo la possibilità di odorare il vino possiamo avere altri indizi: non deve essere presente neanche in minima parte odore di muffa o anche di aceto ma anche altri difetti dovuti a contaminazione di elementi riconoscibili da sentori come di cavolo cotto o burro. Potenzialmente pericolosa la puzza di cartone bagnato che evidenzia la probabile presenza di una serie di elementi fungini.

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